La migrazione dei dati è senza dubbio uno dei servizi Cloud più richiesti, per la complessità e la delicatezza dell’intero processo.

Secondo un recente sondaggio, chi si occupa di data migration può imbattersi in molteplici difficoltà.
Al primo posto ci sono problematiche legate alla sicurezza del Cloud, che, come abbiamo già visto, sono la più grande preoccupazione per chi si occupa di sicurezza informatica. Seguono complicazioni legate all’inaffidabilità della connessione, all’inattività più o meno lunga dei sistemi e al monitoraggio delle applicazioni.
Insomma, la migrazione dei dati sul Cloud è un processo complicato, che necessita di competenze specifiche e un approccio professionale.
Come per tutti i servizi Cloud sono indispensabili una programmazione specifica e una strutturazione delle attività da monitorare, oltre che un’ottima comunicazione tra le figure che ne prendono parte.

Ma qual è la pianificazione ideale della migrazione dei dati sul Cloud?

Senza dubbio, in una prima fase, che si può considerare di ricerca e di avvio, chi presta il servizio dovrà collaborare con tutti gli stakeholder e i dipartimenti coinvolti. Durante la ricerca bisognerà conoscere gli obiettivi aziendali, per eventuali implementazioni dei processi già in corso. Bisognerà inoltre descrivere meticolosamente le mansioni di ciascun lavoratore, perché sia chiara la divisione delle responsabilità prima dell’avvio del processo.
Segue una fase di valutazione del business, in ottica anche di una futura crescita, non soltanto alla situazione attuale, è necessario analizzare la fattibilità tecnica e stilare un business case, prima di progettare il piano di migrazione vero e proprio.
Nello step successivo il team che si occupa di servizi cloud dovrà collaborare a stretto contatto con il reparto IT. Si tratta forse del momento più critico dell’intero processo: l’implementazione. In questa fase bisognerà infatti strutturare la pianificazione della migrazione, senza tralasciare i requisiti e il design, testarlo e procedere con il test di convalida utente (UAT), una fase di cutover e infine l’handover.
Vi è in seguito una fase di revisione e monitoraggio, al fine di individuare aree di miglioramento su cui intervenire.
Infine vi è una fase di gestione: affinché ogni cosa continui a funzionare senza problemi è indispensabile un monitoraggio continuo nella gestione.

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